Naturopatia

La naturopatia è una risposta naturale ad alcuni piccoli disturbi e malanni che possono compromettere la vita quotidiana. E cosa c’è di meglio se non porvi rimedio ricorrendo a tutto ciò che di meglio la natura può offrire? 

Oli essenziali, fiori di Bach, cosmetici naturali, prodotti fitoterapici ed erboristici, rimedi omeopatici e alimenti. Come puoi vedere, la medicina naturopatica comprende un’ampia gamma di prodotti e rimedi “naturali” che mirano a ripristinare benessere e funzionamento del corpo.

Stress, stanchezza, insonnia, ciclo mestruale doloroso, problemi digestivi. Sono problemi che possono incidere negativamente sulla tua qualità di vita. E vivere bene significa soprattutto cominciare a prenderti cura di te stesso sfruttando le risorse di Madre Natura per migliorare la tua salute fisica e mentale. Chiedi consiglio ai farmacisti esperti di Atida che sapranno indirizzarti con competenza verso la scelta dei migliori prodotti disponibili, adatti alla tua situazione.

Qual è il significato di naturopatia

Si tratta di un insieme di pratiche di medicina complementare. L’obiettivo terapeutico dichiarato è stimolare la capacità innata di autoguarigione e di ritorno all’equilibrio bioenergetico del corpo umano (cd. omeostasi) mediante l’uso di tecniche, rimedi e stili di vita in armonia con i “ritmi naturali”.

La medicina naturopatica quindi comprende la prevenzione e il trattamento naturale di malattie, incoraggiando la personale responsabilità per la propria salute e il proprio benessere, anche mediante adeguati stili di vita.

In questo complesso di terapie della salute naturale, fanno parte diverse pratiche naturopatiche:

1. Massaggi;
2. Riflessologia plantare;
3. Idroterapia;
4. Cromopuntura;
5. Cromoterapia;
6. Floriterapia;
7. Climatoterapia;
8. Aromaterapia;
9. E molte altre ancora.

I mezzi impiegati dalla naturopatia non sono del tutto fondati scientificamente, pertanto la medicina scientifica tradizionale è abbastanza critica riguardo all’efficacia di quella naturopatica.

Qual è l’etimologia del termine naturopatia

Il termine è stato coniato nel lontano 1895 da John Scheel, medico originario di New York. L’origine etimologica ha le sue radici in due parole anglosassoni “nature” e “path”, da cui “nature’s path”, che può essere tradotto in italiano con “sentiero della natura”.

Tuttavia, l’etimo potrebbe attribuirsi anche alla lingua latina e in particolare ai termini “natus” (nato) e “-patia” che deriva dal greco “patheia” (sofferenza, empatia, simpatia), ovvero “sintonia con la natura”.

Chi è il medico naturopata

C’è spesso confusione sulla naturopatia e su cosa realmente fa. Iniziamo col dire che il Naturopata non è e non può definirsi un medico. Perciò non fa diagnosi nosologica né cura le malattie. Sarebbe più corretto definirlo come un operatore del benessere che aiuta il malato a ritrovare in sé l’energia fisica e mentale necessaria ad affrontare la malattia, avvalendosi di metodi non invasivi e naturali.

Può essere un:

• Erborista;
• Massaggiatore;
• Fitoterapeuta;
• Riflessologo ecc…

Insomma, si tratta di una figura professionale che non fa parte del comparto sanitario ma che semplicemente supporta chi si rivolge a lui nell’adozione del trattamento naturale più congeniale al problema.

In base alla L. 4/2013 la professione può essere esercitata liberamente ma deve essere comunque fondata su competenza e abilità professionali, e sulla responsabilità del professionista.

Cosa mangiare: quali sono i consigli alimentari del naturopata

Non essendo un professionista sanitario, il naturopata non può suggerire né consigliare programmi dietetici, anche se generici, men che meno l’assunzione di determinati integratori nutrizionali, tisane e alimenti, anche se relativi ad allergie o intolleranze alimentari.

Questa attività è secondo la legge demandata esclusivamente a soggetti provvisti di titoli abilitanti, come quello di dietista o biologo nutrizionista.

Ciò che può fare il naturopata è esclusivamente promuovere il benessere e invitare il paziente ad adottare uno stile di vita alimentare sano e corretto, secondo le evidenze scientifiche. 

Insomma, il suo compito non è prescrivere diete ma educare le persone e aiutarle a comprendere i benefici che si possono ricavare adottando abitudini alimentari corrette, come ad esempio:

• Consumare frutta e verdura di stagione;
• Leggere attentamente etichette e liste di ingredienti;
• Prediligere alimenti freschi rispetto a quelli conservati e lavorati;
• Cuocere i cibi con tecniche che non fanno perdere eccessivamente le proprietà nutrizionali;
• Imparare ad abbinare i cibi tra loro per ricavare il massimo dei benefici.

Ogni altra valutazione o intervento dovrà essere rinviato a un medico specializzato in nutrizione.