I migliori omogeneizzati per lo svezzamento del neonato

svezzamento

Ci siamo…il nostro piccolino è pronto per una nuova esperienza: parliamo naturalmente dello svezzamento!

Questo momento della vita dei bambini è sempre vissuto con un po’ di ansia dai neogenitori, che tante volte tendono a porsi le classiche domande:

e se non mangia come dovrebbe?
meglio lo svezzamento o l’autosvezzamento?”
“e se il bambino preferisce ancora il latte alla pappa?”

Forse ciò che preoccupa di più sono le eventuali allergie e intolleranze alimentari, che potrebbero manifestarsi in seguito all’assunzione di alcuni determinati alimenti. Particolare attenzione, per esempio, viene data all’introduzione del glutine nella dieta, in maniera tale da diagnosticare in maniera precoce la celiachia.

In questo articolo proveremo ad approfondire le fasi dello svezzamento, fornendo qualche consiglio utile direttamente da parte degli esperti farmacisti di Atida.

Quando iniziare lo svezzamento?

Lo svezzamento del neonato avviene, come raccomanda l’OMS, dal sesto mese in poi. Fino a quel momento, infatti, il latte materno è consigliato come unico alimento; tuttavia, quando e se questo manca, si può ricorrere all’utilizzo di latte in formula.

Generalmente non esistono ragioni mediche che possono far anticipare lo svezzamento a 4 mesi, ma questa valutazione deve comunque essere effettuata dal proprio pediatra di fiducia: è necessario infatti aspettare che il bambino sia pronto per questa nuova esperienza. Anzitutto è necessario che il piccolo riesca a portare il cibo alla bocca e che possa mantenere la testa in posizione eretta. Inoltre, dovrebbe aver perso il riflesso all’estrusione e deglutire correttamente.

Talvolta, tuttavia, è possibile iniziare lo svezzamento a 5 mesi inserendo gli alimenti in maniera graduale. Sebbene non esista una rigida tabella di svezzamento, ricordiamo anche in questa sede che è sempre il pediatra a suggerire la progressione degli alimenti in base alle esigenze specifiche del bambino.

Quando è possibile utilizzare gli omogeneizzati

Molto spesso i primi cibi a essere inseriti nella dieta sono gli omogeneizzati di frutta, che a volte vengono integrati nell’alimentazione del neonato a partire dal quarto mese di vita in poi.

Dai 5 o 6 mesi, quando inizia lo svezzamento vero e proprio, possono essere introdotti i liofilizzati prima e/o gli omogeneizzati di carne poi. Anche se per la prevenzione delle allergie alimentari si tende a offrire al bambino un’alimentazione che sia quanto più varia possibile, si consiglia di non far assaggiare al neonato troppi cibi diversi contemporaneamente, proprio per monitorare eventuali reazioni di tipo allergico o intolleranze.

In seguito vengono introdotti gli omogenizzati di pesce o gli omogeneizzati con verdura e proteine. Esistono anche omogenizzati a base di formaggio o che comprendono legumi e verdure, con lo scopo di abituare fin da subito il bambino a questi particolari gusti.

In base alla storia familiare, e quindi alla presenza di possibili allergie alimentari, presentate anche da un fratello o da una sorella più grande, allora il pediatra potrà redigere una sorta di tabella personalizzata per lo svezzamento, per tenere sotto controllo al meglio l’introduzione dei nuovi cibi.

Come scegliere gli omogenizzati per il proprio bambino

Gli omogenizzati delle migliori marche presenti in commercio dovrebbero essere realizzati con ingredienti selezionati e confezionati, per ridurre il rischio di contaminazione. È sempre opportuno controllare che la capsula mantenga il sottovuoto, così da offrire al proprio bambino un prodotto sicuro.

Sono una soluzione molto pratica quando per esempio non si ha il tempo di produrli in casa, oppure se si viaggia o se non sono i genitori a preparare i pasti al neonato. Gli omogenizzati confezionati, pertanto, risultano essere una soluzione ottimale se si desidera risparmiare tempo.

Gli omogenizzati, in più, vanno scelti seguendo attentamente le indicazioni riportate sulle etichette, in quanto non tutti sono idonei al consumo dal sesto mese o in caso di svezzamento anticipato. Ci sono infine alcuni omogenizzati che non sono idonei al consumo nelle fasi iniziali dello svezzamento, ma suggeriti in fasi successive.

Domande frequenti sugli omogeneizzati per lo svezzamento

Quando e come si inizia lo svezzamento?

Secondo le indicazioni dell’OMS si raccomanda di iniziare lo svezzamento a partire dal compimento del 6° mese, prima con un pasto al giorno per poi aggiungere la cena.

Qual è la differenza tra svezzamento e autosvezzamento?

La differenza sostanziale tra svezzamento e autosvezzamento risiede nel fatto che, mentre il primo segue una sorta di tabella di marcia dettata dal pediatra, nell’autosvezzamento si segue la maturazione psicofisica del bambino e si procede in base all’interesse che quest’ultimo mostra per il cibo stesso.

Quanto dura il periodo di svezzamento?

Il periodo di svezzamento, generalmente, si conclude con il primo anno di età. Tuttavia, ci sono alcuni alimenti che non possono essere assaporati dai nostri piccoli nemmeno nelle fasi successive, come per esempio i funghi, che possono essere assunti molto più in là negli anni.

Disclaimer

Le informazioni che trovi in questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e non possono sostituire in alcun modo una diagnosi o una prescrizione di un medico. Si raccomanda di chiedere sempre un consulto professionale in caso di dubbi o domande circa l’adozione di un trattamento o di un farmaco. I prodotti consigliati dai nostri farmacisti sono disponibili su efarma.com, parafarmacia online che rappresenta la branch italiana del Gruppo Atida, che gestisce anche le informazioni contenute in questo sito.

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